Sconfitta esterna per la Pallacanestro Vado in Serie C Unica contro la capolista Biella Next di Coach Danna. La società biancorossa ha diffuso le parole di Simone Imarisio, coach dei vadesi:
Siamo partiti come sempre purtroppo disattenti, ed io ci ho messo del mio sbagliando nelle richieste alla squadra, ho sopravvalutato le nostre capacità. Viste le condizioni in cui ci siamo presentati avevo pensato di giocare in difesa un po’ a uomo e un po’ a zona a seconda delle situazioni, per risparmiare qualche energia e togliere un po’ di ritmo agli avversari. Ma sono cose che è evidente non possiamo fare come squadra, non ne abbiamo la maturità, così nel primo quarto ci siamo fatti travolgere dalle loro triple in transizione, incapaci di comunicare e prendere iniziative. Ci ha tenuto in piedi l’attacco che ha girato abbastanza bene, ma ormai il divario si era ampliato ben oltre la doppia cifra. Nel secondo quarto siamo andati leggermente meno peggio in difesa ma in attacco abbiamo sbagliato una quantità inaccettabile di contropiedi che puntualmente si sono trasformati in facili canestri di Biella sul ribaltamento di fronte. Una delle celebri massime di Dan Peterson dice che se sei un piccolo dovresti fermarti nei pressi della linea del tiro libero per tirare, non andare al ferro a cercarti rogne dai difensori più grossi. Ecco noi è da inizio settembre che stiamo tentando in tutti i modi di smentire il grande Dan ma ancora non ci siamo riusciti prendendoci così la solita dose di stoppate meritatissime. Negli ultimi tre minuti di secondo quarto, con un notevole sforzo di attenzione, siamo arrivati ad avere il possesso per andare negli spogliatoi sotto la doppia cifra di svantaggio, che per quanto visto sarebbe stato ottimo, invece nelle ultime azioni siamo riusciti a buttare via tutto commettendo delle ingenuità da bambini, di una superficialità disarmante. Cinquantuno punti subiti sono decisamente troppi. Dopo l’intervallo ho deciso di lasciar perdere la zona e difendere solo a uomo, siamo andati meglio ma un po’ Biella ha giocato al gatto col topo facendo sempre ottime giocate ogni volta che siamo arrivati a meno dieci o undici, riportandoci a distanza e dimostrando di essere una gran squadra, e un po’ noi abbiamo continuato a sabotarci alternando buone cose a distrazioni folli, così la partita è continuata fino al risultato finale. Non è la sconfitta a turbarmi, per le condizioni in cui ci siamo presentati e per la qualità dell’avversario, era improbabile pensare di poter vincere, sono le modalità che preoccupano, sempre gli stessi errori, appena facciamo bene qualcosa e smettiamo di lavorarci specificatamente per concentrarci su qualche altro aspetto, torniamo da capo, questo è frustrante e preoccupante. Ora speriamo di recuperare al più presto più giocatori possibile perché così è difficile anche allenarci e di sicuro ne abbiamo bisogno.
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